I corsi di Storytelling terapeutico sono partiti con l’inizio dell’anno, procedono e si evolvono, come qualsiasi percorso formativo che si rispetti, modellandosi e adattandosi ai partecipanti, per meglio favorire il mutuo apprendimento tra educatori ed educandi. E il feedback è molto positivo, sia da parte di coloro che frequentano i corsi di gruppo, che coloro che hanno optato per una scelta individuale.

Alcuni tra i commenti più emozionanti sono stati senza dubbio quelli di chi per ragioni personali era veramente rammaricato di non poter partecipare ad una delle lezioni e perdere quindi uno dei tanti momenti di confronto e condivisione, che ricordiamo sono due delle caratteristiche che Paulo Freire, educatore degli oppressi, ha definito come fondamentali per riattivare in noi il processo di coscientizzazione che ci permetterà di decostruire il mondo permeato dall’ideologia dominante e opprimente che crea le condizione per la discriminazione di alcune comunità. L’azione dialogica secondo l’autore e aggiungerei, la comunicazione autentica ed emozionale, ci permettono di ricreare quella connessione che ci appartiene in quanto esseri umani, dandoci allo stesso tempo la possibilità di riscoprirci nuovamente interdipendenti e uniti.
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